[vc_row full_width=”stretch_row” css=”.vc_custom_1716366945888{padding-top: 300px !important;padding-bottom: 300px !important;background-image: url(https:\/\/www.galleriabazzanti.it\/wp-content\/uploads\/2024\/05\/blog-micheangelo-sculture-p4-00-sfondo.jpg?id=16202) !important;}”][vc_column][\/vc_column][\/vc_row][vc_row full_width=”stretch_row”][vc_column][vc_custom_heading text=”Michelangelo e le sue prime sculture” font_container=”tag:h1|text_align:left” use_theme_fonts=”yes” el_class=”titolo-articolo”][vc_custom_heading text=”Parte IV” font_container=”tag:h3|text_align:left” use_theme_fonts=”yes” el_class=”titolo-articolo”][vc_empty_space][vc_column_text]<\/p>\n
La seconda scultura che Michelangelo<\/strong> esegu\u00ec per l\u2019Arca di San Domenico a Bologna \u00e8 il SAN PROCOLO<\/strong>, alto poco meno di 60 centimetri. [\/vc_column_text][vc_images_carousel images=”16210″ img_size=”post-slide” hide_pagination_control=”yes” hide_prev_next_buttons=”yes”][vc_column_text css=”.vc_custom_1716390217436{margin-top: -30px !important;}”]<\/p>\n Michelangelo, San Procolo, Arca di San Domenico, Bologna<\/p>\n [\/vc_column_text][vc_column_text]<\/p>\n Anche in quest\u2019opera \u00e8 chiaro lo stile michelangiolesco, figura solida, volto accigliato, atteggiamento teso e sicuro evidenziato dal modo di tenere il mantello sulla spalla sinistra, non pi\u00f9 delicata e femminea come le figure del Rinascimento.<\/p>\n Nel 1572 fra Ludovico da Prelormo custode dell\u2019 Arca scrive:<\/p>\n “La vigilia del padre San Domenico il povero sventurato fra’ Pelegrino converso roppe la statua di San Procolo, la gett\u00f2 a terra in pi\u00f9 di cinquanta pezzi. Io n\u00e9 ho mai avuto in ottanta anni il pi\u00f9 intenso dolore al cuore di questo. Mi credeva certo di morire; vennero i Padri tutti a confortarmi, e molti maestri periti ne l’arte, e cos\u00ec la portarono via e fu aconzia [aggiustata] alla foggia al presente si vede.”<\/em><\/p>\n E infatti la figura presenta una serie di rotture pi\u00f9 o meno restaurate; chiara quella della testa riattaccata grossolanamente.<\/p>\n [\/vc_column_text][vc_images_carousel images=”16244″ img_size=”post-slide” hide_pagination_control=”yes” hide_prev_next_buttons=”yes”][vc_column_text css=”.vc_custom_1718097961463{margin-top: -30px !important;}”]<\/p>\n Michelangelo, San Procolo, Arca di San Domenico, Bologna, particolare<\/p>\n [\/vc_column_text][vc_column_text]<\/p>\n La terza delle sculture che Michelangelo<\/strong> esegu\u00ec per l\u2019Arca di San Domenico<\/strong> \u00e8 quella di SAN PETRONIO<\/strong>, vescovo e patrono di Bologna, posto al centro dell\u2019Arca tra gli altri due santi precedentemente eseguiti da Niccol\u00f2 dell\u2019Arca<\/p>\n [\/vc_column_text][vc_images_carousel images=”16249″ img_size=”post-slide” hide_pagination_control=”yes” hide_prev_next_buttons=”yes”][vc_column_text css=”.vc_custom_1718098361638{margin-top: -30px !important;}”]<\/p>\n Arca di San Domenico, Bologna<\/p>\n [\/vc_column_text][vc_column_text]<\/p>\n Il Santo guarda davanti a se, porta la tiara e un lungo mantello dalla caotiche ma studiatissime pieghe chiuso da un fermaglio davanti al petto, pi\u00f9 complesse dei mantelli degli altri due Santi. [\/vc_column_text][vc_images_carousel images=”16259″ img_size=”post-slide” hide_pagination_control=”yes” hide_prev_next_buttons=”yes”][vc_column_text css=”.vc_custom_1718614804461{margin-top: -30px !important;}”]<\/p>\n Michelangelo, San Petronio, Arca di San Domenico, Bologna<\/p>\n<\/td>\n Michelangelo, San Petronio, Arca di San Domenico, Bologna, particolare<\/p>\n<\/td>\n<\/tr>\n<\/tbody>\n<\/table>\n [\/vc_column_text][vc_column_text]La caratteristica particolare \u00e8 la citt\u00e0 di Bologna che tiene in alto tra le mani, sostenendone il peso a fatica sbilanciando l\u2019anca e tendendo i tendini dei polsi; Michelangelo si \u00e8 ispirato alla statua dello stesso Santo eseguita da Jacopo della Quercia e posta sulla porta centrale della basilica di San Petronio di Bologna, ma in controparte.[\/vc_column_text][vc_images_carousel images=”16276″ img_size=”post-slide” hide_pagination_control=”yes” hide_prev_next_buttons=”yes”][vc_empty_space][vc_images_carousel images=”16320″ img_size=”post-slide” hide_pagination_control=”yes” hide_prev_next_buttons=”yes”][vc_column_text css=”.vc_custom_1721397884884{margin-top: -30px !important;}”]<\/p>\n Michelangelo, San Procolo, Fusione in bronzo statuario postuma da calco eseguito sull\u2019originale dalla Fonderia Artistica Ferdinando Marinelli di Firenze<\/a><\/p>\n<\/td>\n
\nLo rappresent\u00f2 per quello che era, cio\u00e8 un forte soldato romano cristiano martirizzato a Bologna dai Romani al tempo di Diocleziano: la tunica corta dei soldati chiusa in vita dalla cintura, il mantello, alti calzari e molto probabilmente una lancia nella mano destra che \u00e8 andata persa.<\/p>\n
\nIl volto \u00e8 riconoscibilissimo come opera di Michelangelo.<\/p>\n\n\n
\n \n \n \n\n
\n \n \n