L'arte della fusione a cera persa

Parte 2

I calchi negativi eseguiti sulle sculture da fondere in bronzo, vengono usati per ottenere una cera positiva della scultura stessa, dello stesso spessore che dovrà avere il bronzo.

La cera così ottenuta viene ritoccata, vengono cioè tolte le eventuali imperfezioni,

Fino a renderla perfetta e pronta per essere inglobata in una rete tridimensionale di colate,

e quindi ricoperta da un materiale refrattario chiamato loto.

La forma di loto contenente la cera viene fatta cuocere in fornace per più giorni

La cottura fa sciogliere e bruciare la cera contenuta nelle forme di loto, lasciandovi dentro l’intercapedine vuota con la forma della cera bruciata.

Dopo la cottura le forme di loto vengono messe in una buca nel terreno.

Si procede ora alla fusione del bronzo,

E alla gettata del bronzo fuso dentro le forme di loto;

Il bronzo così prende il posto della cera; le forme vengono rotte per estrarre le fusioni di bronzo

Le fusioni vengono liberate dalle colate e sabbiate per pulirle dagli avanzi di loto.

Le fusioni vengono ora nettate e cesellate,

e successivamente rimontate a freddo e poi saldate.

L’ ultima fase è la patinatura della scultura: si tratta di ossidare la superficie del bronzo nella stesso modo in cui, negli anni, farebbe l’ atmosfera, ma molto più rapidamente

La tecnica della fusione a cera persa è rimasta per secoli uguale a se stessa. Oggi ci si avvale, ovviamente, del metano invece che del carbone per i forni fusori e per le fornaci per la cottura della forme di loto, di utensili elettrici come paranchi, gru, muletti, etc. che permettono la movimentazione di parti pesanti, una volta fatta completamente a mano.
Gli unici cambiamenti relativi ai materiali sono stati la sostituzione della gelatina organica per eseguire i calchi negativi con la gomma siliconica, e la sostituzione della cera d’ api, oggi carissima, con la paraffina.
Anche la saldatura del bronzo non è più a fiamma ossiacetilenica ma avviene con saldatrici elettriche in atmosfera di argon.


Las Vegas, l'Hotel Bellagio

L’arredo di giardini, parchi, interni di ville ed hotels è uno dei frequenti lavori della Galleria Bazzanti. I nostri architetti progettano gli arredi su richiesta del cliente, oppure collaborano con l’ architetto che il cliente ha già.
Un caso tipico è quello dell’ Hotel Bellagio di Las Vegas, in cui la Galleria Bazzanti ha collaborato con l’ architetto Roger Thomas alla progettazione e alla realizzazione dei giardini dell’ Hotel, costruendo una serie di accessori d’ arredamento in pietra e in marmo.
L’ architetto ci ha fatto delle richieste di accessori lasciando alla Galleria Bazzanti la scelta dei modelli e delle parti scultoree. Sono stati eseguiti dei disegni preparatori da mostrare all’ architetto che, dopo l’ approvazione, sono serviti alla realizzazione delle opere: diversi modelli di vasi, contenitori, obelischi, etc.

la grande fontana con inserzioni di marmo verde per una delle piscine,

vasi in marmo giallo Siena

ed altri arredi architettonici.

Uno dei materiali che l’architetto ha scelto è la “Pietra Leccese” che viene estratta nelle cave della regione salentina, nel su dell’Italia. La caratteristica di questa pietra è la non eccessiva durezza al momento dell’estrazione dalla cava ed è quindi più facilmente scolpibile rispetto ai marmi. Ma ha la proprietà di diventare col tempo sempre più dura per una reazione chimica con i gas dell’atmosfera.
E’ il materiale che è stato usato fin dal rinascimento per fontane e accessori da giardino, ma specialmente per le celebri facciate barocche delle chiese pugliesi.
Particolarmente delicata è stata la realizzazione della grande fontana di pietra. Date le dimensioni e i problemi di trasporto, abbiamo dovuto crearla in quattro spicchi assemblati sul posto. In alcune fontane sono stati applicati inserti di marmo verde.
Un altro materiale voluto dall’architetto è il marmo giallo di Siena, dal tipico colore giallo ambrato, estratto dalle cave della Montagnola Senese, nel comune di Sovicille, anche questo usato nell’antichità. Si presta molto bene ad essere lavorato e tornito per arredi architettonici.