Le antiche porte di bronzo in Italia

Parte 2

La Porta del Tempio di Romolo al Foro Romano chiudeva il monumento rotondo preesistente che l’ imperatore Massenzio nel 309 d.C. trasformò nel tempio del figlio Valerio Romolo, ed è coeva (Foto 1,2). E’ costituita da due battenti completamente fusi in bronzo alti 4,92 metri e larghi 3,16 metri, ed era decorata da borchie di bronzo, andate perse. (Foto 3,4)

I montanti del telaio sono costituiti da due lastre di bronzo intere (esterna ed interna) unite con tasselli a coda di rondine; i pannelli centrali sono lastre uniche piene spesse 5 mm.

1-Foro Romano,Tempio del Divo Romolo 2-Foro Romano,Tempio del Divo Romolo
3-Porta del Tempio del Divo Romolo 4-Porta del Tempio del Divo Romolo

La porta proveniva dalla Cura Iulia, antica sede del Senato Romano, edificata da Ottaviano nel 29 a.C. che nel 630 il papa Onorio trasformò in chiesa col nome di Sant’ Adriano al Foro; venne fatta trasportare dal papa Alessandro VII Chigi e riadattare dal Borromini per sistemarla all’ ingresso della Basilica di S. Giovanni in Laterano (Foto 5).

Esistono vari disegni della porta quando ancora era nella chiesa di Sant’ Adriano al Foro: di Giuiano da Sangallo di fine ‘400, di Antonio Labacco del 1528, di Etienne Duperac del 1575, di Aloisio Giovannoli del 1615 (Foto 6,7,8,9,10).

5-Basilica di S. Giovanni in Laterano, facciata

6-Giuliano da Sangallo, disegno della porta bronzea di S. Adriano al Foro, fine ‘400, Bib. Apostolica Vaticana 7-Francesco Borromini, disegno della porta di S. Adriano al Foro 8-Antonio Labacco, disegno della porta bronzea di S. Adriano al Foro, 1528

9-Etienne Duperac, S. Adriano al Foro, 1575.

10-Aloisio Giovannoli, S. Adriano al Foro, 1615

Dal Diario del papa Alessandro VII sappiamo che “dì 27 di maggio 1656 furono levate le porte per la nuova fabbrica” e, continua il papa “la porta che fu di S. Adriano si dia al P. e Virgilio Spada [intermediario tra il papa e il Borromini] che la faccia aggiustar al Cav. e Borromino con più bronzo o almeno rame”. La porta quindi ha subìto dal Borromini vari aggiustamenti di misura e di decorazione rispetto all’originale romano, e per il rimontaggio con misure diverse è stato creata un’anima di legno a cui le lamiere sono state attaccate (Foto 11,12,13).

11-S. Giovanni in Laterano, porta romana bronzea modificata dal Borromini 12-S. Giovanni in Laterano, porta romana bronzea modificata dal Borromini 13-S. Giovanni in Laterano, porta romana bronzea modificata dal Borromini, dettaglio

Altra porta bronzea di origine romana antica riusata nella Basilica di S. Giovanni in Laterano è quella, di cui si hanno poche notizie, dell’ oratorio della Cappella detta Sancta Sanctorum (Foto 14): Onofrio Panvino nel “De praecipuis urbis Romae sanctioribusque basiicis, quas Septem ecclesias vulgo vocant” del 1570, ci dice che l’ Oratorio dedicato a S. Lorenzo presentava valve in bronzo di mirabile fattura, e ce lo dice alcuni anni prima della sistemazione attuata tra il 1586 e il 1589 al complesso lateranense dal papa Sisto V; tale risistemazione non alterò la fisionomia dell’oratorio e quindi possiamo dire che la porta è rimasta com’era in antico.

14-S. Giovanni in Laterano, Cappella di San Lorenzo detta Sancta Sanctorum

E’ costituita da due battenti formati da lastre di bronzo piene con montanti di 3,4 cm di spessore e da pannelli spessi 7 mm; è alta 2,42 metri e larga in basso 1,15 metri mentre in alto è larga 1,10 metri. I chiavistelli indicano una riutilizzazione di epoca medievale probabilmente durante i lavori di Innocenzo III (1198-1216) (Foto 15,16).

15-S. Giovanni in Laterano, Porta (recto) della Cappella di San Lorenzo detta Sancta Sanctorum. 16-S. Giovanni in Laterano, Porta (verso) della Cappella di San Lorenzo detta Sancta Sanctorum.

Un’ulteriore porta romana tardo antica è quella dell’oratorio di San Giovanni Battista nel Battistero Lateranense, costruito nei primi anni del 300 d.C. da Costantino I (Foto 17). Dopo il saccheggio dei Visigoti di Alarico del 410 e poi dei Vandali di Genserico del 455, papa Ilaro donò all’ oratorio tra il 461 e il 468 molti arredi; questa è l’ unica delle porte rimaste e risale quindi a tali date ed è tuttora inserita nell’incorniciatura marmorea del tempo di papa Ilario; le due ante di bronzo massiccio misurano 255 x 84 centimetri ciascuna e sono spartire in specchiature rettangolari con profili modanati, prive delle decorazioni applicate a freddo presenti in origine sulle cornici come le borchie, di cui restano chiare tracce.

17-Battistero Lateranense

Le due specchiature superiori presentano un partito a squame (in uso a Roma fin dal I secolo) con archetti rilevati, all’ interno dei quali è presente una piccola croce d’ argento ad agemina. Una scritta in agemina dedicatoria al papa Ilario è presente sullo specchio liscio di entrambe le ante. (Foto 18,19,20,21,22,23,24,25)

18-Ingresso al Battistero Lateranense oratorio San Giovanni Battista 19-Battistero Lateranense oratorio San Giovanni Battista, porta bronzea di papa Ilaro, 461-468, parte posteriore 20-Battistero Lateranense oratorio San Giovanni Battista, porta bronzea di papa Ilaro, 461-468, parte anteriore
21-Battistero Lateranense oratorio San Giovanni Battista, porta bronzea di papa Ilaro, 461-468, anta sinistra, speccchio superiore 22-Battistero Lateranense oratorio San Giovanni Battista, porta bronzea di papa Ilaro, 461-468, anta sinistra, specchio inferiore
23-Battistero Lateranense oratorio San Giovanni Battista, porta bronzea di papa Ilaro, 461-468, anta sinistra, specchio inferiore, dettaglio 24-Battistero Lateranense oratorio San Giovanni Battista, porta bronzea di papa Ilaro, 461-468, speccchio superiore, dettaglio

25-Battistero Lateranense oratorio San Giovanni Battista, ricostruzione di dettaglio della porta bronzea di papa Ilaro, 461-468

Se la cornice marmorea d’ ingresso all’ oratorio di San Giovanni Evangelista del Battistero Lateranense del tempo di papa Ilaro, uguale a quella dell’ oratorio di San Giovanni Battista, è rimasta originale, la porta bronzea del 461-468 che ospitava è andata persa. Al suo posto c’ è la medievale porta in bronzo datata 1195 voluta da papa Celestino III e fatta eseguire dal cardinale Cencio Savelli futuro papa Onorio III.
I suoi autori hanno lasciato la loro firma all’ interno degli archi incisi in basso a sinistra dell’ anta sinistra: Pietro e Uberto da Piacenza, artefici anche della porta simile, eseguita nel 1196, posta oggi nel chiostro della Basilica Lateranense in corrispondenza del passaggio alla sacrestia. Sullo specchio superiore dell’ anta sinistra di quest’ ultima porta appare la scritta con la data e il nome del papa Celestino III. (Foto 26,27,28,29,30,31,32)

26-Ingresso al Battistero Lateranense oratorio San Giovanni Evangelista 27-Battistero Lateranense oratorio San Giovanni Battista, porta bronzea dell’ oratorio di S. Giovanni Evangelista, 1195 28-Battistero Lateranense oratorio San Giovanni Battista, porta bronzea dell’ oratorio di S. Giovanni Evangelista, 1195, dettaglio del’ anta sinistra
29-Battistero Lateranense oratorio San Giovanni Battista, parte posteriore della porta bronzea dell’ oratorio di S. Giovanni Evangelista 30-Battistero Lateranense oratorio San Giovanni Battista, porta bronzea del passaggio alla sacrestia, 1195

31-Battistero Lateranense oratorio San Giovanni Battista, porta bronzea del passaggio alla sacrestia, specchiatura superiore dell’anta sinistra

32-Battistero Lateranense oratorio San Giovanni Battista, parte posteriore della porta bronzea del passaggio alla sacrestia