Sergio Benvenuti, un’amicizia artistica e una lunga storia americana – I Broncos

Dopo l’inaugurazione della Fontana dei due Oceani, i contatti tra Dudi e Pat Bowlen con Ferdinando Marinelli e Benvenuti si attenuarono, ognuno preso dal proprio lavoro; si limitarono agli auguri e ai saluti per le feste di fine anno.
Molto tempo dopo, un pomeriggio Franco Barducci direttore della Galleria Bazzanti ricevette una telefonata: era Dudi Berretti che cercava Ferdinando Marinelli.
Come per incanto gli anni passati sparirono, le voci al telefono rinsaldarono in un attimo la vecchia amicizia. Ancora una volta Dudi Berretti, incaricato da Pat Bowlen di interessarsi alla realizzazione di un grande monumento per il costruendo nuovo stadio di football di Denver per la squadra dei Broncos, di cui Bowlen era presidente,

si rivolse al binomio Ferdinando Marinelli-Sergio Benvenuti. Le telefonate tra noi tre si susseguirono insieme ai fax, scambi di disegni, schizzi, appunti. I disegni dei progetti del nuovo stadio prevedevano intorno ad esso un terrapieno che Dudi voleva coperto d’erba, arbusti, alberi, con vari cavalli di bronzo al pascolo. Fu allora che Pat Bowlen decise di regalare ai cittadini di Denver un monumento dal forte contenuto simbolico: un gruppo di sette cavalli che risalissero il terrapieno presso la scala d’ ingresso del nuovo stadio. I cavalli dovevano essere sette perché questo è stato il numero del campione della squadra dei Broncos, John Elway, (ed anche il numero fortunato nella vita di Dudi Berretti).
Su invito della “Stadium Management Co. Denver Broncos” volai insieme a Sergio Benvenuti a Denver per presentare il progetto allo Stadium Management e alle varie commissioni artistiche del District. Il monumento ricevette la piena approvazione ed il plauso di tutti. Al ritorno a Firenze Benvenuti si mise immediatamente al lavoro eseguendo i modelli da 1/5 della grandezza della scultura finale. Poco tempo dopo Dudi Beretti insieme all’ architetto paesaggista Lanson Nichols vennero a Firenze per vedere i modelli e per discutere con noi la miglior ambientazione del fondo su cui sarebbero stati fatti correre i sette cavalli.

A tavola, come si sa, si discuteva meglio

Nei locali della Fonderia Marinelli, Benvenuti iniziò l’ingrandimento del primo cavallo, proseguendo poi con gli altri sei.

Appena un cavallo era portato alle dimensioni richieste, veniva fatto in fonderia il calco e poi la cera che veniva subito ritoccata e poi portata alle successive fasi necessarie alla fusione in bronzo.

Alcuni mesi più tardi Dudi Berretti accompagnò degli incaricati della Studium Management Co. Denver Broncos, che in Fonderia controllarono con soddisfazione l’ avanzamento dei lavori.

Vennero fatte conoscere loro anche le specialità della cucina toscana.

Le fusioni procedevano,

e mentre i primi quattro cavalli di bronzo erano sulla nave diretti al porto di Huston e di lì a Denver, lo stesso Pat Bowlen venne a Firenze a riscontrare Sergio Benvenuti ed a visionare gli ultimi tre cavalli, che lo impressionarono favorevolmente.

I sette cavalli erano già a Denver quando insieme al Benvenuti arrivammo anche noi a Denver per indirizzare il montaggio della grande fontana.

Il lavoro di piazzamento e montaggio è durato alcuni giorni,

fino all’ inaugurazione ufficiale. È stata una magnifica esperienza.